lunedì 22 agosto 2011

Tristemente italiane!

Curiosando sul web scopro che esiste un altro concorso di bellezza, Miss lato B, da aggiungere ai tanti altri concorsi quali Miss Italia, Miss curve, Miss maglietta bagnata, Miss muretto. La notizia cattura la mia attenzione poiché leggo che a vincere il concorso è una ragazza di 16 anni, dunque una minorenne che avrà avuto sicuramente il consenso dei genitori.
Il concorso andato in scena in una discoteca del Vicentino si chiamava "Lato B, Best Booty contest".


Leggo anche che il caso ha subito provocato diverse polemiche soprattutto da parte del Moige (Movimento Italiano Genitori) e dall' Age (Associazione genitori).
Per quanto concerne i primi parla la coordinatrice nazionale Elisabetta Scala: ""Mi chiedo cosa possa esserci di serio in una gara che premia il sedere più bello, accompagnando una ragazzina in questo genere di passerelle, si trasmettono ai propri figli valori sbagliati".
Invece dall'Age il presidente regionale Fabrizio Azzolini spiega di non vedere di buon occhio questo genere di concorsi "non per bigottismo, ma perché spesso alcuni genitori spingono i propri figli verso quel mondo, apparentemente dorato, dello spettacolo. Sognano di avere in famiglia una starlette della televisione che guadagna soldi facili. Ma è diseducativo. Senza contare il rischio che una minorenne uscita sconfitta da un concorso di bellezza potrebbe sentirsi inadeguata, ridicola, fino a non accettare più il proprio corpo".

Rimango profondamente scossa anche da quello che dice il padre della giovane ragazza, mostrandosi assolutamente fiero della propria figlia..bé chi non si sentirebbe fiero di avere la figlia con il culo migliore.
A sua volta la giovane ragazza afferma di volere fare la modella, anche se per adesso deve impegnarsi nello studio...eh si è proprio coraggiosa, riesce a rimandare i suoi progetti futuri per portare a termine la scuola d'obbligo!

Mi viene in mente la prefazione del libro di Loredana Lipperini "Ancora dalla parte delle bambine" che vorrei riportarvi:

"Quali sono i modelli delle nuove bambine? Che cosa sognano di essere? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. La moda le vuole in minigonna e tanga. Le loro bambole sono sexy e rispecchiano ( o inducono ) i loro sogni: diventare madri, ballerine, estetiste, infermiere, mogli di calciatori, appunto.
Questo è il mondo delle nuove bambine. Niente più grembiulino rosa all' asilo, ma in tutti i toni del rosa è dipinto il mondo di Barbie e delle sue molte sorelle. Libri, film e cartoni propongono, certo, più personaggi femminili di un tempo: ma confidandoli negli antichi stereotipi della fata e della strega. 
Come è possibile che le ragazze che volevano diventare presidenti degli Stati Uniti abbiano partorito figlie che sognano di sculettare seminude al fianco di un rapper?"

Ho voluto condividere questo passo perché rispecchia in pieno le domande che mi pongo ogni giorno.
Perché la donna si sente realizzata solo se bella? perché vogliamo essere tutte belle come il modello proposto dai media, dimenticando l'importanza dell'essere uniche nel proprio genere? perché viviamo in una società in cui siamo "rispettate",se di rispetto si può parlare, solo se piacenti? come mai i genitori di oggi educano le proprie figlie ad avere un futuro da "star"?

Non parlo certo per bigottismo, ma mi preoccupa il fatto che oramai la maggior parte delle donne credano che l'unica cosa che conta nella vita è il lato A, B...e il lato C, il cervello? la realizzazione intellettuale? Bé è chiaro, oramai non ce ne facciamo nulla, tanto in questa società sono pregi che non contano più!
La società non tratta la donna al pari dell'uomo, ma la relega nelle mansioni più umili e la considera per il suo aspetto estetico, all'interno di un sistema mediatico che esalta la sessualità nei suoi aspetti più istintivi.
Ho letto anche un altro articolo in cui si dice che fra le donne europee quelle le italiane risulterebbero le più infelici. Come mai?

"non lavorano, hanno perso il lavoro, non riescono a trovare un nuovo lavoro, sono infelici nel loro matrimonio, tornando indietro non si risposerebbero. Ovviamente, ci sono altrettanti uomini per ciascuna di queste categorie ma il fatto che abbiano o no un fisico da modelle nel loro caso è molto meno rilevante per trovare lavoro; il fatto che loro siano giovani o meno giovani è leggermente meno condizionante per ricollocarsi; il fatto che loro, oltre che del loro lavoro, si occupino anche della casa e dei figli è assolutamente “ornamentale” in moltissimi casi. Sempre una ricerca condotta a livello europeo, infatti, rivela che il 70% degli uomini italiani non accetta di buon grado di partecipare ai lavori domestici e il 95% non ha mai (dico mai) svuotato una lavatrice dal bucato." di Angela Vitaliano.

Spero che quanto avete letto faccia riflettere un poco sulla condizione in cui ci troviamo!

lunedì 1 agosto 2011

Pornografia, la nuova droga!

Ogni essere umano, da sempre, ha delle fantasie erotiche, usa l'immaginazione per eccitarsi e il modo più veloce per raggiungere tale obiettivo è la pornografia, ovvero la concretizzazione di queste fantasie in immagini, disegni e film.
Sarei curiosa di conoscere qualcuno che non ha mai visto qualcosa di pornografico che possa essere un film o un' immagine.
Credo che sia impossibile soprattutto nella nostra società dove, grazie l'avvento di internet, l'accesso a materiale pornografico di ogni genere è oramai semplicissimo e veloce.
Non scrivo per condannare il porno o giudicare chi ne fa uso, tuttavia credo che sia importante domandarsi, al di là di falsi moralismi, che effetto può avere questo continuo dilagare della pornografia sui giovani. Questa mia curiosità nasce dalla vita quotidiana, non solo dai fatti di cronaca, leggendo di quindicenni che abusano di bambine di 5 anni, o familiari che stuprano figlie, nipoti e così via, ma anche e soprattutto da quello che si vede e percepisce ogni giorno per strada: sembra quasi che la donna non possa passeggiare per strada senza essere guardata in maniera insistente o ancor peggio sentire commenti non del tutto educati, vedere cartelloni pubblicitari di donne nude con sguardi ammiccanti, ragazzi con muscoli ben in vista con le mani sul seno della ragazza, o immagini di questo tipo:

Ho voluto fare degli esempi, ma non credo che ci sia bisogno che io vada oltre poiché queste immagini sono all'ordine del giorno tra cartelloni pubblicitari e televisione. Sembra quasi che la nostra mente è bombardata da immagini pornografiche.                                        
Molti ragazzi e ragazze considerano la pornografia come un modo per soddisfare la loro curiosità sessuale, soprattutto durante l'adolescenza, quando di sesso si sa ancora poco, ed è ancora un modo per esprimere la propria sessualità. Questa credo che sia una motivazione presente non solo negli adolescenti ma soprattutto negli uomini adulti.
Tuttavia la pornografia può diventare a tutti gli effetti una droga, e come tutte le droghe crea dipendenza: Chi ne soffre resta inchiodato per ore e ore davanti a un monitor, mentre il resto della vita scorre via senza controllo.
Il guaio è che non ci si rende conto che se si fa un uso incontrollato di materiale pornografico si può creare una vera e propria pornodipendenza, probabilmente perché si crede di avere una mente più aperta e moderna, libera da vecchi tabù, come quelli tramandati dalla religione cristiano-cattolica che ha sempre condannato la pornografia. Ecco come si esprime al riguardo il Catechismo della Chiesa Cattolica: 
« La pornografia consiste nel sottrarre all'intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono intimo degli sposi l'uno all'altro. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro l'oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici»
I giovani imparano così a conoscere il sesso attraverso immagini e film ma non possiamo negare che quella che inizialmente è semplice curiosità possa trasformarsi in una conoscenza deviata del sesso. Come mai sempre più ragazzi sentono il bisogno di imitare le prestazioni degli attori di film hard, e allora si ricorre a gadget sessuali, rapporti a tre, scambismo, etc.. perché credono che una "sessualità normale" sia poco soddisfacente ed eccitante. Non è mai capitato a nessuno di sentirsi dire o avere raccontato da amiche che il partner desiderava giocare all'infermiera sexy? Stereotipi che da sempre sono presenti nei film Hard. Curiosando sul web ho letto di donne lasciate dal proprio uomo perché pretendeva prestazioni che lei non era disposta ad accontentare.
Senza contare che nei film porno l'uomo non usa mai il preservativo, siamo ancora sorpresi se alcuni ragazzini non sanno cosa significa sesso protetto, non solo per evitare gravidanze indesiderate ma anche malattie sessualmente trasmissibili?
E ancora potremmo chiederci come mai molti pedofili e stupratori sono quasi sempre imbottiti di materiale pornografico.
Dunque siamo ancora così certi che stare ore e ore davanti film porno faccia bene?
Lakshmi Waber, dell’Ospedale dell’Università di Ginevra, descrive: “la persona dipendente da Cyber - pornografia può provare un ‘flash’ durante la masturbazione o mentre condivide il materiale erotico con altre persone. Inoltre può risentire dei sintomi di astinenza e avere delle ricadute durante il processo terapeutico, fa diversi tentativi per smettere, senza riuscirci, quindi, di fatto, è assolutamente paragonabile alle altre dipendenze”.
Non si rischia solo di cadere nella trappola della dipendenza ma anche di dare un'importanza eccessiva al sesso, facendone l'unico obiettivo della proprio vita a scapito di di altri interessi, relazioni o attività.
Questi sono i più comuni sintomi di una persona porno-dipendente che ho trovato in giro per il web:
1. masturbazione compulsiva prolungata e controllata, con lo scopo di enfatizzare l'emozione della visione pornografica;
2. eiaculazione finale liberatoria, quale, spesso, unica possibilità per riuscire ad interrompere la fruizione pornografica;
3. calo del desiderio sessuale verso il proprio partner;
4. semiimpotenza o impotenza totale all'atto con una persona reale;
5. possibilità di erezione masturbatoria ed eiaculazione solo attraverso la visione di materiale pornografico;
6. impossibilità ad eiaculare, pur avendo avuto una qualche erezione;
7. condizionamente a guardare i potenziali partner solo ed esclusivamente come oggetti pornografici.
Per le donne le conseguenze sono:
4. imbarazzo, difficoltà a lasciarsi andare e a raggiungere l'eccitazione all'atto con un partner reale;
5. possibilità di masturbazione solo attraverso la visione di materiale pornografico, a volte basta "ricordarsi" ciò che si è visto;
6. dopo l'orgasmo, clitoride gonfio e a volte doloroso, con qualche difficoltà nell'urinare;
7. bruciori in grande quantità con rischio di infezioni.

Con ciò ovviamente non voglio fare allarmismo facendo sentire in colpa chi guarda di tanto in tanto materiale pornografico, tuttavia è opportuno fare una differenza tra chi si connette ai siti porno per semplice curiosità, ma non si lascia condizionare e chi, invece, sviluppa una compulsività che li porta a forme disfunzionali di sessualità.
Un film porno va preso per quello che è senza eccedere, e per una volta mi trovo d'accordo con la chiesa nell'unica affermazione che questi materiali riducono l'uomo e la donna a semplice oggetto di un proprio desiderio.
Cosa dobbiamo fare, eliminiamo i film porno? Assolutamente no, anche perché sarebbe impossibile, ma sicuramente si dovrebbe smettere di considerare il sesso come un tabù, qualcosa di cui vergognarsi. Bisogna parlare del sesso sia in famiglia che nelle scuole, per evitare che i giovani imparino solo dai film porno non capendo assolutamente nulla di un processo così delicato e importante nella vita di ognuno, cominciando soprattutto dai preservativi e tutti gli altri metodi anticoncezionali.
Non si sa nulla del sesso ma ne siamo tutti ossessionati. Dobbiamo superare i preconcetti che ci vengono trasmessi dalla società che, come ben sappiamo, è parecchio influenzata dalla Chiesa Cattolica che tramite le sue proibizioni non permette al fedele di conoscere la propria vita sessuale.

Del sesso, quindi, non se ne sa nulla ma paradossalmente se ne parla sempre. Il problema è che noi lo vediamo quasi esclusivamente da un punto di vista machista e deviato, come se una volta raggiunto l'obiettivo poi diventasse un trofeo da esporre orgogliosamente al resto del "branco". Riporto un'intervista alla sessuologa Angela Mocciola:

"-La vita privata di Berlusconi influisce?
Tra le mie pazienti - tenga presente che chi va in terapia ha una cultura superiore alla media - ci sono donne deluse e rassegnate perché mariti o colleghi di lavoro giustificano i loro comportamenti sul modello del premier. Prevale di nuovo l’immagine della donna oggetto. Pure io ho modificato alcuni criteri di riferimento."
-In che senso?
Lo sa quante volte mi capita di pensare: «Ah, quello là è come Berlusconi»? Oppure per strada osservo più di prima il corpo delle donne confrontandolo con il mio. Ormai siamo imbevuti di questo stereotipo femminile esclusivamente estetico."