lunedì 1 agosto 2011

Pornografia, la nuova droga!

Ogni essere umano, da sempre, ha delle fantasie erotiche, usa l'immaginazione per eccitarsi e il modo più veloce per raggiungere tale obiettivo è la pornografia, ovvero la concretizzazione di queste fantasie in immagini, disegni e film.
Sarei curiosa di conoscere qualcuno che non ha mai visto qualcosa di pornografico che possa essere un film o un' immagine.
Credo che sia impossibile soprattutto nella nostra società dove, grazie l'avvento di internet, l'accesso a materiale pornografico di ogni genere è oramai semplicissimo e veloce.
Non scrivo per condannare il porno o giudicare chi ne fa uso, tuttavia credo che sia importante domandarsi, al di là di falsi moralismi, che effetto può avere questo continuo dilagare della pornografia sui giovani. Questa mia curiosità nasce dalla vita quotidiana, non solo dai fatti di cronaca, leggendo di quindicenni che abusano di bambine di 5 anni, o familiari che stuprano figlie, nipoti e così via, ma anche e soprattutto da quello che si vede e percepisce ogni giorno per strada: sembra quasi che la donna non possa passeggiare per strada senza essere guardata in maniera insistente o ancor peggio sentire commenti non del tutto educati, vedere cartelloni pubblicitari di donne nude con sguardi ammiccanti, ragazzi con muscoli ben in vista con le mani sul seno della ragazza, o immagini di questo tipo:

Ho voluto fare degli esempi, ma non credo che ci sia bisogno che io vada oltre poiché queste immagini sono all'ordine del giorno tra cartelloni pubblicitari e televisione. Sembra quasi che la nostra mente è bombardata da immagini pornografiche.                                        
Molti ragazzi e ragazze considerano la pornografia come un modo per soddisfare la loro curiosità sessuale, soprattutto durante l'adolescenza, quando di sesso si sa ancora poco, ed è ancora un modo per esprimere la propria sessualità. Questa credo che sia una motivazione presente non solo negli adolescenti ma soprattutto negli uomini adulti.
Tuttavia la pornografia può diventare a tutti gli effetti una droga, e come tutte le droghe crea dipendenza: Chi ne soffre resta inchiodato per ore e ore davanti a un monitor, mentre il resto della vita scorre via senza controllo.
Il guaio è che non ci si rende conto che se si fa un uso incontrollato di materiale pornografico si può creare una vera e propria pornodipendenza, probabilmente perché si crede di avere una mente più aperta e moderna, libera da vecchi tabù, come quelli tramandati dalla religione cristiano-cattolica che ha sempre condannato la pornografia. Ecco come si esprime al riguardo il Catechismo della Chiesa Cattolica: 
« La pornografia consiste nel sottrarre all'intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono intimo degli sposi l'uno all'altro. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro l'oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici»
I giovani imparano così a conoscere il sesso attraverso immagini e film ma non possiamo negare che quella che inizialmente è semplice curiosità possa trasformarsi in una conoscenza deviata del sesso. Come mai sempre più ragazzi sentono il bisogno di imitare le prestazioni degli attori di film hard, e allora si ricorre a gadget sessuali, rapporti a tre, scambismo, etc.. perché credono che una "sessualità normale" sia poco soddisfacente ed eccitante. Non è mai capitato a nessuno di sentirsi dire o avere raccontato da amiche che il partner desiderava giocare all'infermiera sexy? Stereotipi che da sempre sono presenti nei film Hard. Curiosando sul web ho letto di donne lasciate dal proprio uomo perché pretendeva prestazioni che lei non era disposta ad accontentare.
Senza contare che nei film porno l'uomo non usa mai il preservativo, siamo ancora sorpresi se alcuni ragazzini non sanno cosa significa sesso protetto, non solo per evitare gravidanze indesiderate ma anche malattie sessualmente trasmissibili?
E ancora potremmo chiederci come mai molti pedofili e stupratori sono quasi sempre imbottiti di materiale pornografico.
Dunque siamo ancora così certi che stare ore e ore davanti film porno faccia bene?
Lakshmi Waber, dell’Ospedale dell’Università di Ginevra, descrive: “la persona dipendente da Cyber - pornografia può provare un ‘flash’ durante la masturbazione o mentre condivide il materiale erotico con altre persone. Inoltre può risentire dei sintomi di astinenza e avere delle ricadute durante il processo terapeutico, fa diversi tentativi per smettere, senza riuscirci, quindi, di fatto, è assolutamente paragonabile alle altre dipendenze”.
Non si rischia solo di cadere nella trappola della dipendenza ma anche di dare un'importanza eccessiva al sesso, facendone l'unico obiettivo della proprio vita a scapito di di altri interessi, relazioni o attività.
Questi sono i più comuni sintomi di una persona porno-dipendente che ho trovato in giro per il web:
1. masturbazione compulsiva prolungata e controllata, con lo scopo di enfatizzare l'emozione della visione pornografica;
2. eiaculazione finale liberatoria, quale, spesso, unica possibilità per riuscire ad interrompere la fruizione pornografica;
3. calo del desiderio sessuale verso il proprio partner;
4. semiimpotenza o impotenza totale all'atto con una persona reale;
5. possibilità di erezione masturbatoria ed eiaculazione solo attraverso la visione di materiale pornografico;
6. impossibilità ad eiaculare, pur avendo avuto una qualche erezione;
7. condizionamente a guardare i potenziali partner solo ed esclusivamente come oggetti pornografici.
Per le donne le conseguenze sono:
4. imbarazzo, difficoltà a lasciarsi andare e a raggiungere l'eccitazione all'atto con un partner reale;
5. possibilità di masturbazione solo attraverso la visione di materiale pornografico, a volte basta "ricordarsi" ciò che si è visto;
6. dopo l'orgasmo, clitoride gonfio e a volte doloroso, con qualche difficoltà nell'urinare;
7. bruciori in grande quantità con rischio di infezioni.

Con ciò ovviamente non voglio fare allarmismo facendo sentire in colpa chi guarda di tanto in tanto materiale pornografico, tuttavia è opportuno fare una differenza tra chi si connette ai siti porno per semplice curiosità, ma non si lascia condizionare e chi, invece, sviluppa una compulsività che li porta a forme disfunzionali di sessualità.
Un film porno va preso per quello che è senza eccedere, e per una volta mi trovo d'accordo con la chiesa nell'unica affermazione che questi materiali riducono l'uomo e la donna a semplice oggetto di un proprio desiderio.
Cosa dobbiamo fare, eliminiamo i film porno? Assolutamente no, anche perché sarebbe impossibile, ma sicuramente si dovrebbe smettere di considerare il sesso come un tabù, qualcosa di cui vergognarsi. Bisogna parlare del sesso sia in famiglia che nelle scuole, per evitare che i giovani imparino solo dai film porno non capendo assolutamente nulla di un processo così delicato e importante nella vita di ognuno, cominciando soprattutto dai preservativi e tutti gli altri metodi anticoncezionali.
Non si sa nulla del sesso ma ne siamo tutti ossessionati. Dobbiamo superare i preconcetti che ci vengono trasmessi dalla società che, come ben sappiamo, è parecchio influenzata dalla Chiesa Cattolica che tramite le sue proibizioni non permette al fedele di conoscere la propria vita sessuale.

Del sesso, quindi, non se ne sa nulla ma paradossalmente se ne parla sempre. Il problema è che noi lo vediamo quasi esclusivamente da un punto di vista machista e deviato, come se una volta raggiunto l'obiettivo poi diventasse un trofeo da esporre orgogliosamente al resto del "branco". Riporto un'intervista alla sessuologa Angela Mocciola:

"-La vita privata di Berlusconi influisce?
Tra le mie pazienti - tenga presente che chi va in terapia ha una cultura superiore alla media - ci sono donne deluse e rassegnate perché mariti o colleghi di lavoro giustificano i loro comportamenti sul modello del premier. Prevale di nuovo l’immagine della donna oggetto. Pure io ho modificato alcuni criteri di riferimento."
-In che senso?
Lo sa quante volte mi capita di pensare: «Ah, quello là è come Berlusconi»? Oppure per strada osservo più di prima il corpo delle donne confrontandolo con il mio. Ormai siamo imbevuti di questo stereotipo femminile esclusivamente estetico."

1 commento:

  1. Si, purtroppo questa società col Berlusconismo è diventata malata di sesso nella maniera più deviata possibile anche se veniamo catalogati come uno dei paesi più proibizionisti d'Europa. Solo dove conviene allo stato e alla Chiesa però, per il resto si chiudono gli occhi...

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