venerdì 25 novembre 2011

25 Novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne!

La violenza contro le donne rimane una delle violazioni dei diritti umani maggiormente diffuse, non ha tempo né confini, non risparmia nessuna nazione o paese, industrializzato o in via di sviluppo che sia. Non conosce nemmeno differenze socio-culturali, vittime ed aggressori appartengono a tutte le classi sociali; nonostante il passare degli anni, i ricambi generazionali, nuove leggi, ancora oggi ci sono milioni di donne che subiscono violenze di ogni tipo.
Ecco perché oggi in tutto il mondo si celebra la giornata contro la violenza sulle donne, proprio perché è una piaga che ancora l'umanità non è riuscita a sanare. La violenza sulle donne non è una questione che riguarda solo le donne, ma svilisce ognuno di noi, e non potremo mai parlare di libertà, uguaglianza, democrazia, rispetto dei diritti umani e pace se tutti insieme non prendiamo posizione contro questa violenza.
Ecco l'obiettivo di questa giornata, impegno che naturalmente deve coinvolgerci non solo un giorno all'anno, ma nella nostra quotidianità.
In Italia, ad esempio, una donna su tre è stata vittima dell'aggressività di un uomo. Secondo i dati Istat, circa 6 milioni di donne hanno subito violenze sessuali e ogni anno vengono uccise in media 100 donne dal proprio partner. Quasi 700 mila donne subiscono violenze da parte del marito, del fidanzato o del compagno. Ma uno dei dati più allarmanti è senza dubbio la percentuale delle donne che non denunciano uno stupro o un maltrattamento: secondo l'Istat, il 95% delle vittime non denuncia la violenza subita.
In Afghanistan il 25% delle donne è stata vittima di uno stupro. Molte donne sono costrette a sposarsi con un uomo scelto dal padre, altre vengono vendute; altre ancora vengono uccise (spesso lapidate) o sfigurate.





"Bibi Aisha aveva 19 anni quando l’ho incontrata al centro Women for Afghan Women di Kabul. Si è sposata a 12 anni e il marito l’ha picchiata sin dal primo giorno di matrimonio. Quando ha pensato di poter morire per le botte, è fuggita e ha chiesto aiuto ai vicini. Per punirla, il marito talebano, assieme ad altri uomini, l’ha portata sulle montagne e lì le ha tagliato il naso, le orecchie e i capelli. «Se avessi potuto, li avrei uccisi», mi ha detto. Volevo essere forte per infondere ad Aisha la speranza di una vita migliore, ma quando ha descritto l’aggressione subita non ho potuto fare a meno di piangere.
Ad agosto Aisha è andata negli USA per sottoporsi a interventi di chirurgia ricostruttiva. (Aisha ora porta una protesi al naso e verrà operata in California nel 2011)" La fotografa Jodi Bieber.

Gli abusi sulle donne sono molteplici, in primo luogo la violenza fisica, seguita da quella psicologica, per non parlare delle molestie sul posto di lavoro e lo sfruttamento della prostituzione, di cui si sa sempre molto poco, e soprattutto di cui ci si occupa sempre meno. Donne trasformate in strumenti per raggiungere più facilmente denaro, come? Appagando gli istinti più bassi del genere umano, nella fattispecie, del genere maschile.

Combattere contro la violenza sulle donne significa:

  • trovare forme di autodifesa
  • avere il coraggio di ribellarsi e aiutare chi è vittima di violenze a denunciarle
  • combattere la mercificazione del corpo femminile, tutte le donne devono sapere che il loro corpo non è merce di scambio.
  •  combattere i linguaggi e gli atteggiamenti sessisti
  • battersi contro il ruoli stereotipati
Le violenze sulle donne possono essere estirpate solo se ne parliamo, solo attraverso un educazione che a partire dalle famiglie e dalle scuole insegnino ai bambini il rispetto e che tutti gli esseri umani sono persone con gli stessi diritti.
Dobbiamo scalzare gli stereotipi!


martedì 15 novembre 2011

"Ti chiederanno dei mestrui. Di': «Sono un'impurità.»"


Alle leggende metropolitane quasi nessuno crede, o almeno così dice la maggior parte della gente, tuttavia il nostro agire quotidiano è condizionato da queste credenze. Alcune di queste sono innocue e possono anche risultare simpatiche, mentre altre sono spesso pericolose tanto da portare a gravi conseguenze.
Sicuramente riguardo il sesso femminile circolano leggende e miti di tutti i tipi e colori, ma le più fantasiose sono quelle riguardanti le mestruazioni.
Attenzione, la prima cosa importante da sottolineare è che il ciclo mestruale non è sinonimo di mestruazione poiché il primo indica l’insieme dei meccanismi che portano la donna all'ovulazione, cioè alla maturazione della cellula uovo, e la durata di tale processo è di circa 1 mese, mentre le mestruazioni sono solo una delle sua fasi, oltretutto la più breve. Ora, poiché il sangue mestruale ha sempre suscitato nelle diverse culture paura e curiosità al punto da diventare motivo di tabù e vergogna da parte delle donne, ritengo opportuno sfatare qualche mito.

  • Il contatto con una donna mestruata trasforma il vino in aceto 
  • La donna mestruata uccide le sementi 
  • Devasta i giardini 
  • Fa arrugginire il ferro e il rame 
  • Rende opachi gli specchi 
  • Fa morire le api 
  • Abortire le cavalle
 (Historia Naturalis di Plinio)

  • Non bisogna fare torte poichè non lievitano 
  • Non bisogna lavare i capelli e neanche il corpo 

Su quest'ultimo punto mi sento in dovere di sottolineare immediatamente che è falso! Al contrario in questo periodo bisogna avere molta più cura della propria igiene intima.


  • Le mestruazioni non servono ad espellere sangue vecchio. Secondo questa diceria popolare la donna avrebbe bisogno di avere le mestruazioni per disintossicarsi e liberare sostanze nocive. 
  • Meglio non avere rapporti sessuali: è falso, poiché, se la coppia vuole, si possono avere rapporti, l'importante è sapere che anche durante la mestruazione si può rimanere incinta.

Solo qualche volta è stato considerato anche in positivo: "Il sangue, elemento essenziale della vita, ha assunto nel tempo molteplici significati di tipo simbolico o in relazione al suo effettivo utilizzo: mezzo di purificazione e comunione con la divinità nei riti di iniziazione, simbolo del sacrificio nelle pratiche religiose, apportatore di forza nelle cerimonie magiche, è stato impiegato anche come unico rimedio possibile contro le malattie incurabili."
http://www.altrasalute.it/mestruazioni_00000f.html

Come abbiamo potuto dedurre la donna mestruata veniva vista come una specie di infetta da tenere a bada. Ma si può parlare al passato? non del tutto.
Ancora oggi mi capita di notare come alcune ragazze non sanno se lavare i capelli o meno durante il ciclo, e tanto altro ancora. Anzi, può essere utile precisarlo, i capelli possono sporcasi più facilmente a causa dell'aumento di sudorazione e sebo, che rende i capelli più grassi e sporchi. Anche la pelle, per lo stesso motivo, è più grassa e spesso appaiono brufoli. Inconveniente momentaneo che sparisce col venir meno delle mestruazioni.
Detto questo, la scienza è andata avanti, perché noi dobbiamo rimanere indietro?
Basta con queste stupide credenze, il ciclo mestruale è un dono poiché è grazie a questo, e dunque alle mestruazioni, che la donna può concepire. Quindi, se teniamo al mantenimento della specie, basta fare sentire le donne mestruate come delle appestate da emarginare.
A tale proposito consiglio la lettura del libro "Luna Rossa: Capire i doni del ciclo mestruale" di Miranda Gray, editore Macro Edizioni




lunedì 7 novembre 2011

Auguri Marie Curie

Oggi sarebbe stato il 144esimo compleanno di Marie Sklodowska Curie, ed esattamente come Google la ricorda intitolandole la home page, anche io vorrei aggiungere il nome di questa grande donna all'interno del Blog.
Marie Curie nasce il 7 novembre 1867 a Varsavia.
La madre era pianista, cantante e professoressa; il padre, invece, esercitava la professione di insegnante di matematica e fisica. Marie, sin da subito mostrò uno spirito emancipato infatti, consapevole delle sue capacità si dedicò sin da giovane agli studi di fisica a dispetto del fatto che questa scelta fosse inizialmente assai osteggiata poiché l'idea che una donna potesse intraprendere la carriera scientifica era inconcepibile per quel tempo. A Parigi Marie incontra Pierre Curie, un professore della scuola di Fisica, che il 26 luglio 1895 diventa suo marito e poi, successivamente, "compagno di laboratorio" nella ricerca scientifica.
I suoi meriti scientifici sono enormi e riguardano la scoperta e l'isolamento di due elementi della Tavola Periodica come il Radio e il Polonio. Inoltre durante la Prima Guerra mondiale Marie recatasi al fronte con la figlia Irène per assistere i feriti, inventò le famose Petit Curie, delle automobili attrezzate con apparecchiature a raggi X. Nel 1912 fondò l'Institut du Radium, che diresse fino al 1932 quando la direzione passò alla figlia Irène. Oggi chiamato Institut Curie, è tuttora un'importante istituzione scientifica per la ricerca sul cancro.
Per ovvi motivi vinse il Premio Nobel per la fisica nel 1903 e il Premio Nobel per la chimica nel 1911, diventando così la prima donna ad aver vinto più di un premio Nobel e l'unico scienziato, insieme a Linus Pauling (per la Chimica e per la Pace) ad aver vinto il premio in due categorie differenti, senza dimenticare che è stata anche la prima donna in Francia ad insegnare alla Sorbona.

Queste le motivazioni per i suoi premi: “in riconoscimento dei servizi straordinari che essi hanno reso nella loro ricerca sui fenomeni radioattivi” e "in riconoscimento dei suoi servizi all’avanzamento della chimica tramite la scoperta del radio e del polonio, dall’isolamento del radio e dallo studio della natura e dei componenti di questo notevole elemento".
Morì il 4 luglio del 1934 di anemia perniciosa in conseguenza della lunga esposizione alle sostanze radioattive. Dal 1890 tutti i quaderni, i blocchi d'appunti sono considerati troppo pericolosi per essere maneggiati senza precauzioni. Perfino il suo ricettario di cucina è altamente radioattivo, tanto che è conservato, come tutta la documentazione, in casse foderate di piombo.



Marie Curie è una delle figure più importanti della scienza del '900 e dovrebbe diventare un modello per tutte le donne proprio perché non si dedicò soltanto alla sua carriera e ai suoi studi ma è anche riuscita a restare una moglie e madre.
Una donna che ha raggiunto una completa realizzazione sia nel campo professionale e privato. Questo dovrebbe aiutarci a comprendere come le due sfere si possano conciliare senza problemi, o senza bisogno di rinunciare o all'una o all'altra cosa.
Tuttavia la sua figura non è stata priva di critiche e polemiche, infatti c’è anche chi la ritiene responsabile, involontariamente, della nascita delle bombe atomiche, delle centrali nucleari e della medicina nucleare. Tuttavia si tratta di effetti collaterali della sua ricerca, di cui certo lei non ha alcuna colpa, non poteva prevedere che i suoi studi potessero diventare pericolosi per tutto il mondo.
Ad ogni modo non possiamo dimenticare lo straordinario lavoro di questa donna, punto di riferimento per tutta la comunità scientifica.

mercoledì 2 novembre 2011

Una donna senza seno è un letto senza guanciale!!

Sin da quando ero piccola, continuamente sentivo parlare di tette, dalle mie sorelle, dai parenti e in televisione, e ovviamente mi continuavo a domandare il perché: ma cosa avranno da dirsi sulle tette? cosa ci sarà di così importante. Crescendo ho cominciato a farmi un'idea. Ho cominciato a vedere il mio corpo cambiare e anche io (non lo nascondo) ho sviluppato, per un periodo, l'invidia non del pene, attenzione, bensì delle tette, invidia che d'altronde riscontravo in tutte le mie coetanee.
Chi le desiderava come quello della Bellucci, chi grande, chi piccolo e sodo, chi duro come un sasso, chi traballante come un budino. Insomma una follia generale!
L'unica cosa di cui ero certa è che le ragazze col seno grande erano molto più corteggiate.
Diventata più matura ho compreso come anche il "fattore seno" possa essere motivo di discriminazione, basta guardare la televisione, quante showgirl hanno una taglia di reggiseno inferiore alle terza? Basta girovagare sul web per accorgerci delle stupidate che vengono dette: la donna con tette grosse è più femmina , più sensuale, scatena maggiormente la libidine maschile; la donna con più tette potrà allattare di più. Esiste addirittura "la grande enciclopedia delle tette", sono rimasta sconvolta quando sono venuta a conoscenza della miriade di tette esistenti: tette a bocciolo, tette a coppa di champagne, tette a goccia, tette a pera, tette a limone, tette a mela, tette ad ananas, tette a pompelmo.
Quelle senza tette, poverette in che condizione si trovano? Tuttavia non dobbiamo disperare, qualcuno disse che "Le idee sono come le tette: se non sono abbastanza grandi si possono sempre gonfiare".
Bé intanto mi sento di dovere sfatare un mito, poiché la scienza è andata avanti: l'allattamento al seno non dipende assolutamente dalla sua grandezza, poiché il latte materno viene prodotto grazie all'azione di numerosi ormoni che circolano nel corpo della donna durante la gravidanza il seno diventa, ovviamente, più grande.
Altra cosa che vorrei appuntare è che non esistono donne senza tette, ma al massimo donne che hanno il seno piccolo e non è assolutamente vero che non sono sensuali o non sono donne, chi la pensa così evidentemente non ha capito nulla. Essere donna non significa avere il seno prosperoso, essere donna è ben altro. La sensualità, così come la bellezza, è del tutto soggettiva, sta negli occhi di chi guarda, la si trova in uno sguardo, in un gesto, in un sorriso, basta essere così superficiali. L'Italia è probabilmente un paese che sta andando alla deriva proprio perché non sappiamo andare oltre i preconcetti e gli stereotipi che ci sono stati imposti e che noi passivamente abbiamo accettato.
Dovrebbe farci riflettere il fatto che molte adolescenti ambiscano alla maggiore età non per andare a votare ma per ricorrere alla chirurgia.
Qual'è il risultato? una massa di corpi uguali tra loro, niente più varietà.
Dovremmo cominciare ad accettarci di più per quello che siamo e non conformarci a quello che la società vuole, perché non è detto che sia giusto.
Se la paura di molte adolescenti è il non trovare un ragazzo/a allora vorrei riportare la frase di un mio professore: "Innamorarsi è sempre innamorarsi di un corpo, di un gesto, di una visione, di uno sguardo. Ma occorre, subito, ascendere vedere oltre, inseguire l'anima che sta al riparo, nascosta, invisibile allo sguardo della passione."
Sul web per fortuna si può venire a conoscenza anche di casi molto interessanti, come l'intervista riportata da "La Repubblica" all'attrice Keira Knightley, la quale alla domanda "chirurgia estetica?" risponde con un orgoglioso "No, Grazie!"



"Oggi accetto il mio corpo molto più di qualche anno fa. Il cinema è fatto di primi piani, devi usare la tua faccia come strumento per le emozioni, ogni alterazione è un de profundis alla tua credibilità.
Soffro quando i tabloid m'accusano di essere anoressica. Non è vero. Sono naturalmente filiforme.
Mi sarebbe piaciuto avere più curve, ma non sono disposta a barare. Sono quello che sono."
Insomma l'attrice, a mio parere molto brava e bella, dichiara guerra alla chirurgia estetica.
Nel 2007 fu addirittura “ritoccata” sul set del film King Arthur, contro la sua volontà, in modo da farla apparire molto più prosperosa rispetto a quanto in realtà non sia.



“Non sono mai stata dotata e sul set abbiamo dovuto usare il trucco per gonfiarmi il seno. Ogni giorno ci volevano 45 minuti buoni di cosmesi, per darmi un po’ di volume: il mio seno è stato praticamente ridisegnato”.
La società ci vuole in un modo, ma perché cedere? Si può essere bellissime anche con una prima, così come con un po di ciccia in più.
Dobbiamo avere rispetto di noi stesse.
Oggi a 21 anni sono fiera della mia prima.

Non ti piaccio cosi' come sono? Vuoi che mi rifaccia il seno? Hai ragione, due tette sono troppo poche, ne voglio tre, una mensola. Poi ci metto sopra le piante grasse. Mi rifaccio anche il naso. Lo faccio alla francese. A forma di Tour Eiffel. (Luciana Littizzetto)