venerdì 8 marzo 2013

Cosa dobbiamo festeggiare?


Lasciate le mimose sull'albero, perché noi donne non le vogliamo, non abbiamo nulla da festeggiare, nulla di cui essere felici.
Oggi è la “Giornata Internazionale della Donna” comunemente definita “Festa della Donna”.
Questa giornata, vale la pena di ricordare, non nasce così a caso. Non è una giornata stabilita per dare alle donne la possibilità di emanciparsi per un solo giorno facendo quello che durante gli altri 364 giorni l'anno non l'è concesso. Tuttavia, ormai è proprio questo il senso di questa giornata, poiché è stato perso il suo vero significato.
L’8 Marzo è un giorno della memoria, è una data che vuole ricordare 129 operaie dell’industria tessile Cotton di New York morte, nel 1908, a causa di un incendio scoppiato nella fabbrica presso la quale lavoravano in condizioni pessime, condizioni che le avevano portate a protestare e scioperare. Fu in ricordo di questa tragedia che Rosa Luxemburg propose di istituire questa data come giornata di lotta internazionale a favore delle donne.
Facendo una ricerca su Wikipedia scopriamo che l’otto marzo nel tempo è sempre stata una data per scendere in piazza e ricordare i diritti che molto spesso qualcuno, comprese noi donne, dimentichiamo che ci appartengono, ad esempio:

  • L’8 marzo 1972 la manifestazione della festa della donna si tenne a Roma in piazza Campo de’ Fiori: vi partecipò anche l’attrice americana Jane Fonda, che pronunciò un breve discorso di adesione, mentre un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale poche decine di manifestanti inalberavano cartelli con scritte dove chiedevano la legalizzazione dell’aborto, la liberazione omosessuale e che fosse la donna ad avere il diritto di amministrare l’intero processo della maternità. Ma chissà perché quelle scritte non furono ben viste dalla polizia che caricò, manganellò e disperse le manifestanti.
  • Il 1975 fu designato come “Anno Internazionale delle Donne” dalle Nazioni Unite e l’8 marzo le organizzazioni femminili celebrarono in tutto il mondo proprio la giornata internazionale della donna, con manifestazioni che onoravano gli avanzamenti della donna e ricordavano la necessità di una continua vigilanza per assicurare che la loro uguaglianza fosse ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita civile. A partire da quell'anno anche le Nazioni Unite riconobbero nell’8 marzo la giornata dedicata alla donna.
  • Due anni dopo, nel dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione proclamando una «giornata delle Nazioni Unite per i diritti della donna e la pace internazionale» da osservare dagli stati membri in un qualsiasi giorno dell’anno, in accordo con le tradizioni storiche e nazionali di ogni stato. Adottando questa risoluzione, l’Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese.
  • A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917, le donne hanno manifestato per chiedere la fine della guerra. In seguito, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, che si è svolta a Mosca il 14 giugno 1921, è stato scelto l’8 marzo come Giornata internazionale dell’operaia.
La festa delle donne nasce con l'obiettivo di ricordare quanto la donna abbia lottato per raggiungere l'uguaglianza dei diritti tra uomo e donna, e quanto ancora oggi questa lotta non ha fine e quanto ancora tanta strada si deve percorrere.
Perché festeggiare quando è difficilissimo in questo mondo essere donna?
Nel lavoro siamo sotto pagate o disoccupate, licenziate perché incinte e oggetto di violenza. Non è la libertà di una sera che ci renderà veramente libere, o le attenzioni del nostro uomo che ci porterà la mimosa che ci renderà rispettate.

Eppure io oggi voglio fare un augurio a tutte le donne del mondo, da quelle che lottano fino alla morte a quelle che impassibili e passive accettano semplicemente questa situazione. 
Voglio augurarmi che questa giornata diventi un momento di profonda riflessione, che sia un giorno di rivalsa per le donne che nella vita hanno conosciuto solo la violenza, che sia una giornata dove gli uomini decidano di rispettare noi donne, smettendola di alimentare il sessismo con gesti discriminatori o pregiudizi squallidi, che sia un giorno di gioia, di passione e di consapevolezza che essere donne non è una disgrazia, ma una fortuna immensa.
Che sia una giornata in cui facciamo sentire la nostra voce ancora, ancora e ancora.
Questo è l'unico 8 Marzo che noi donne vogliamo!