sabato 4 maggio 2013

Sosan Firooz, la prima donna rapper


Sosan Firooz ha solo 23 anni ma coraggio da vendere, una donna che in quella terra martoriata che è l'Afghanistan vuole cambiare la storia attraverso la musica. Sosan Firooz è la prima donna rapper in una nazione povera di arti musicali, che attraverso le parole delle sue canzoni sta lanciando un messaggio di libertà e giustizia al suo popolo, e grazie ad Internet, anche al resto del mondo.
Ascolta la mia storia! Ascolta il mio dolore e la mia sofferenza!” canta Sosan. Il suo è un grido di dolore ma anche e soprattutto di speranza, la speranza che qualcosa per le donne afghane possa cambiare. Canta e lotta Sosan, va contro tutte le convenzioni sociali e le tradizioni afghane: si esibisce davanti a uomini e donne, rifiuta di indossare il burqua, lascia i suoi lunghi capelli liberi da qualsiasi velo e il suo abbigliamento è tipicamente hip hop: jeans larghi, bracciali, catene, cintura con un teschio, orecchini.

Sosan riesce a imporsi, con il microfono esprime pienamente se stessa. Nel suo primo pezzo, Our neighboord, parla di speranze di pace per la sua nazione, di miseria e repressione per le giovani donne, ma soprattutto della famiglia, in fuga negli anni '90 per sfuggire alla guerra civile, dei campi profughi di Iran e Pakistan dove ha vissuto per anni, subendo angherie e un razzismo insopportabile.
Ovviamente la giovane donna ha già ricevuto numerose minacce di morte. E' stata abbandonata da moltissimi amici e parenti, le uniche certezze che continua ad avere sono il suo coraggio e la sua famiglia, che non l'ha mai abbandonata. 
Sosan lancia anche un appello ai suoi coetanei e connazionali:  “Restate nel vostro paese. Coloro che vanno via trovano solo lavori miserabili. Avranno nostalgia della loro terra, vorranno baciare la sua polvere. Qual'è il risultato di essere dei rifugiati in Iran o in Pakistan? Per loro metà degli afghani sono tossicodipendenti e l'altra metà terroristi”.
In Afghanistan Sosan Firooz sta iniziando solo ora a farsi conoscere. Da poco ha partecipato a tre giorni di concerti a Kabul dove, a causa delle regole sociali tuttora in vigore, i musicisti si sono dovuti esibire due volte, il primo giorno di fronte a un pubblico femminile, il secondo di fronte a quello maschile. 

Quando non si esibisce, Sosan lavora come attrice. Per fortuna, qualcuno l'ha scoperta e le ha offerto il suo aiuto. Il suo primo e unico singolo è stato infatti creato nel piccolo studio di registrazione del compositore Fared Rastagar, che ora la segue e la aiuta nella sua carriera. 


Che la riscossa di un popolo intero possa partire dalle rime di speranza di una giovane donna? Non dimentichiamo il coraggio di Sosan e di tutte le donne che come lei, in ogni parte del mondo, lottano contro la repressione e la paura.


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