sabato 8 marzo 2014

Accoglienza Donna

Questa mattina, in occasione della “Giornata Internazionale della Donna”, si è tenuta a Palermo presso la sala conferenze della Caritas diocesana, la conferenza “Accoglienza donna. La salute nell'immigrazione al femminile”. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e dalla Caritas diocesana di Palermo ed è stata anche l’occasione per la presentazione del dossier sulla donna immigrata in Sicilia. Alla fine dell'evento sono stati consegnati 2690 confezioni di farmaci per le donne immigrate che vivono nell'isola, donati dall'azienda Zambon group, dagli enti come Caritas Palermo, Centro Astalli, Missione speranza e Carità, centro Santa Chiara e progetto Maddalena impegnati nell'assistenza alle donne immigrate in Sicilia.
Come tutti/e ormai sappiamo la Sicilia è terra di approdo per immigrati provenienti da ogni parte del mondo: dai Paesi africani della costa nord-orientale (Tunisia, Somalia, Eritrea, Abissinia, Egitto) e di quella atlantica (Nigeria, Camerun, Ghana, Senegal, Marocco) a quelli del Medio Oriente, a quelli asiatici (Sri Lanka, Cina, India, Afghanistan, Pakistan, Filippine, Indonesia, ecc.). Lampedusa, in  particolare viene dagli immigrati definita come "la porta d'Europa", terra di rifugio e conforto. Come noto la nostra Sicilia non versa in condizioni economiche favorevoli infatti, come si evince dal comunicato stampa, l'incidenza della povertà relativa è pari al 29,6% delle famiglie. Gli stranieri residenti in Sicilia sono circa 141.000 di cui 73.000 sono donne. La situazione è resa ancora più drammatica dai continui sbarchi di migranti. Tra il 2011 e il 2013 sono sbarcate nell'isola oltre 68.000 persone e il 10,4% degli immigrati sbarcati sono donne. Le donne che vengono assistite dai sessantotto enti partecipanti alla rete del Banco Farmaceutico sono 12.745 pari al 48, 4% del totale degli utenti e a  Palermo le donne aiutate dagli enti caritativi sono 5.808. Il mondo delle donne immigrate presenta tantissime problematiche a noi per lo più ignote. Si tratta di donne che non sanno minimamente che cosa sia la prevenzione e che sono costrette, soprattutto a causa della povertà in cui si trovano a vivere, a preoccuparsi di altro senza potere avere cura di sé stesse e della propria salute. Le donne immigrate che arrivano in Sicilia non portano alcuna malattia esotica anzi al contrario sono spesso affette dalle patologie più comuni, quali diabete, ipertensione, disturbi ginecologici e purtroppo malattie date dal "disagio sociale" quale la depressione.
Inoltre sono, purtroppo, sempre più in crescita le "malattie sociali" determinate dalla povertà e soprattutto dalla, già sopracitata, mancanza di prevenzione da parte di queste donne. Ecco perché uno degli obiettivi primari dei centri di ascolto è quello di dare un supporto concreto a donne e uomini che arrivano in Sicilia alla ricerca di un nuovo futuro, agendo concretamente acquistando farmaci e tutto ciò che serve per sostenere quotidianamente il diritto alla salute di queste persone, organizzando incontri di educazione alla salute affinché i migranti possano prendere nelle loro mani la propria salute, fornendo metodi contraccettivi e soprattutto seguendo le donne durante e dopo la gravidanza. E' inoltre di fondamentale importanza aiutare le donne in dolce attesa non solo a tenere il/la bambino/a ma soprattutto a mantenerlo dopo.
"La Fondazione Banco Farmaceutico - ha spiegato Giacomo Rondello, delegato per Palermo - è impegnata in prima linea insieme alla Caritas per il contrasto alla povertà sanitaria e per garantire le giuste cure a chi non può permetterselo. Per questo la donazione della Zambon di medicinali per le donne immigrate è un segno importante di come attraverso la solidarietà si possa dare una risposta concreta alle nuove emergenze sociali"
In una giornata come quella dell' 8 Marzo, giornata di profonda riflessione, credo che sia stato importantissimo affrontare questo delicato argomento, per ricordare che il diritto alla vita va sempre preservato e che se la salute è un diritto allora è un dovere del servizio sanitario pubblico prenderne carico.
Non dobbiamo dimenticare i tanti uomini e donne che arrivano in Sicilia nella speranza di trovare un poco di solidarietà e di vicinanza sincera perché le voci di queste persone senza voci, siamo noi! 























Per terminare consiglio vivamente la visione di questo breve video Realizzato dall'Azienda sanitaria provinciale di Palermo, a cura di Nino Randazzo.